“Red Flags” – Blessed Child Opera

Blessed Child Opera – “Red Flags”: il lamento dell’anima

Il nuovo album dei Blessed Child Opera, “Red Flags”, nasce dalla mente e dal cuore di Paolo Messere (ex Ulan Bator e Silken Barb), come una sorta di liberazione.
Le parole, le storie racchiuse in questo disco parlano di perdita, di come la vita ci metta alla prova. E cosa c’è di meglio, allora, che raccontare i propri pensieri per aiutare chi si trova nello stesso stato d’animo?

Le 12 tracce di “Red Flags” dipingono un paesaggio sonoro decadente e romantico, tra il folk-rock e il post punk tipico dei Blessed Child Opera.

Lo si percepisce già dal singolo Oblivion, che racconta la speranza di far rivivere una relazione ormai finita. Il brano si muove tra la voce calda e nostalgica di Paolo Messere, che ricorda le tonalità di Brett Anderson e Morrissey, e un arrangiamento avvolgente di chitarre e archi, sostenuto da un ritmo crescente e intenso che ti trascina in un oblio senza fine.
L’album si apre con il brano strumentale Love Codex, un’introduzione evocativa che prepara l’ascoltatore all’intensità emotiva del disco. Is Living a War Alone è un grido nel buio, avvolto da atmosfere cupe e suoni dark wave.
Brani come Punitive Silence si muovono su ritmi ipnotici e duri, incontrando influenze etniche che ritroviamo anche in I Will Fall Back Again Into You, dove la voce di Messere si fonde con il folk rock tipico dei Blessed Child Opera e le sonorità new wave.

C’è un forte bisogno di comunicare in questo album, e lo si percepisce in ogni traccia. Capital Punishment è un brano struggente, mentre Old Stains si costruisce su una voce cupa e su tamburi che scandiscono il tempo fino a un finale potente e ipnotico. Trembling Stars si muove tra ritmi gitani e suggestioni etniche, mentre You Can Relate to Joey Without Feeling Guilty aggiunge un ulteriore tassello al mosaico emotivo dell’album.

“Red Flags” è una sorta di lamento dell’anima, un avvertimento su ciò che si può diventare, su come si possa perdere il controllo.
Le 12 tracce raccontano tutto questo… e forse qualcosa di più.
Play.

Seahorse Recordings